Eccolo! È arrivato il signore dei sogni. Orsù uccidiamolo.

Quando ho riletto questo versetto del capitolo 37 del libro della Genesi, mi sono rattristato. Una cosa che non mi fa vivere bene con me stesso è il fatto che non ricordo più i miei sogni. Mi arrabbio e mi chiedo: a che serve una notte se non puoi sognare? Che senso ha chiudere gli occhi se poi non ricordi quello che vedi nel mondo fantastico che è in te?
Da bambino raccontavo i miei sogni a mamma, appena sveglio. Poi, purtroppo, un po’ i ritmi frenetici per raggiungere il liceo la mattina, un po’ quella stupida convinzione di essere grandi per certe cose, mi hanno fatto perdere l’abitudine. Ho perso i sogni. Sì, perché le cose quando non le racconti – o le scrivi come in questo momento – le perdi, per sempre. Potrai ricordare il nucleo, ma perdi i particolari, le sfumature, i dettagli del racconto.
Una volta decisi di sognare ad occhi aperti. Ritornato piccolo, decisi di raccontare il mio sogno. L’ho raccontato prima ai miei, poi ad un sacerdote, poi al Vescovo e alla fine realizzai quel sogno: sono diventato prete.
Ma sono stato fortunato? Molti, oggi, incontrano i fratelli del piccolo Giuseppe, il signore dei sogni. Giuseppe era invidiato dai fratelli perché era capace di sognare, e per questo amato dal padre. Anche oggi i nostri piccoli, i nostri giovani, si scontrano con l’invidia dei grandi, degli adulti che non sono più capaci di sognare. Troppo spesso i sogni dei piccoli si scontrano con i “abbiamo sempre fatto così”, “niente mai cambierà”, “pensi di cambiare il mondo?”: espressioni tipiche di chi ha smesso di sognare il suo futuro e un futuro migliore. I piccoli ci interrogano, ci sfidano, ci mandano in crisi, per questo gli abbiamo insegnato a non sognare più. Stiamo tentando di ucciderli.
I sogni dei piccoli sono la risorsa più bella della Chiesa e di una Nazione. Sono amati dal Padre. Lasciamoli sognare, lasciamoli cambiare la nostra vita monotona e grigia. Non invidiamoli, non ostacoliamoli ma lasciamoci prendere dal loro entusiasmo e dalla loro creatività.
Cosa ci costa lasciar sognare i nostri ragazzi? Vuoi vedere che davvero lo cambiano questo mondo..

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

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