Un piccolo #attaccodipenna dedicato a tutti quei giovani, soprattutto del Sud Italia, che per diversi motivi devono trasferirsi al Nord o all’estero, vivendo lo sradicamento dalla loro famiglia, dai loro amici e dai loro affetti. Un fenomeno che, solo nel 2016, ha interessato 124mila persone e per circa il 40% si è trattato di giovani di età compresa tra 18 e 35 anni. Ad eccezione della Puglia, tutte le altre regioni del Sud Italia hanno perso circa il 5% della loro popolazione. Si tratta di un vero dramma e di un’ingiustizia sociale che sembra non interessare alla classe dirigente, impegnata più a contare quelli che entrano nel nostro Paese che quelli che sono costretti a migrarvi internamente o addirittura a lasciarlo. 

Hai messo la tua vita in una busta di plastica

Hai messo la tua vita in una busta di plastica,
(e in cento borse, sacche e valigie).
Ci hai messo dentro proprio tutto
per paura di dimenticare qualcosa;
con la paura di essere dimenticato.

Hai caricato la tua auto all’inverosimile
consapevole che, inverosimilmente,
sarà la cosa più vicina ad una casa
ma anche la cosa che ti farà sentire più vicina la tua casa.

Hai iniziato così un nuovo viaggio,
ancora un nuovo viaggio,
dopo quello di prima e di prima ancora.
Hai fatto tanti viaggi nuovi ma per strade vecchie
percorse da tanti prima di te
con la vita in una busta come te.

Questa sarà la volta giusta?
Te lo chiedi mentre aggiorni la tua posizione sul navigatore
e vedi che sei sempre più su
mentre ti senti sempre più giù.

Saluti, ti strappi a pezzi per non dimenticare nessuno.
Incontri gli amici “prima che”
e passi del tempo con chi ami per l’ultima volta “prima di”,
piangi con quelli che “scendi quando”
e abbracci quelli che “salgo appena”.

All’improvviso quello che hai intorno
diventa unico, raro, prezioso.
Ma quegli scenari che hanno accompagnato
ogni momento della tua vita
non puoi metterli nella busta.
Li lasci a difesa di quello che lasci,
mentre scorrono via dal finestrino.

Hai messo la tua vita in una busta di plastica,
e fra un maglione e un deodorante
ritrovi il sogno che stai inseguendo.

Non ti meriti tutto questo
ma tu hai coraggio, amico mio, lo ammetto.
Sei un eroe perché hai il potere della speranza
e chi non lo riconosce non ti merita.

Hai messo la tua vita in una busta di plastica
ma se questa non dovesse più bastare
o dovesse rompersi per il peso delle difficoltà,
sappi che, in un modo o in un altro,
ho deciso di starti accanto.
Per raccogliere tutto quello che perdi,
per darti una nuova busta
o più semplicemente la forza che ti serve.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

Una risposta a "Hai messo la tua vita in una busta di plastica"

  1. Ho pianto leggendo, perché è incredibilmente vero…..lo vivo da mamma, in forma trasversale perché il soggetto e’ Un figlio…..che ha deciso di andare piuttosto che rimanere…Caro don, Grazie.

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