Testo della meditazione tenuta al Buongiorno a Maria di ottobre 2021 sul tema: “La delicatezza delle parole e dei gesti”.

Il “Buongiorno a Maria” è un breve momento di preghiera che accompagna, nei mesi di maggio ed ottobre, l’apertura del Quadro della Vergine del Santo Rosario di Pompei ogni mattina alle 6.30. Si medita sulla Parola di Dio a partire da una tematica specifica e si prega una decina del Rosario prima di affidarsi alla Vergine per mezzo della preghiera detta “Piccola Supplica”. Il tutto dura circa 30 minuti ed è anche trasmesso in diretta su TV2000.

La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

SAN PAOLO APOSTOLO AI FILIPPESI (4,5.8-9)

Esercizi di delicatezza

Carissimi amici del Buongiorno a Maria,

questa mattina riflettiamo sulla delicatezza delle parole e dei gesti. Una tematica che sembra aver perso la sua preponderanza nel nostro agire quotidiano. Viviamo in un tempo che confonde la delicatezza con la debolezza motivo per cui chi è delicato sembra non essere degno di attenzione o addirittura è oggetto di scherno. Tuttavia è proprio la delicatezza a misurare quanto una persona sia amabile. Attraverso le parole e i gesti esprimiamo tutto quello che ci portiamo nel cuore e quindi sono questi a qualificarci e a dire al mondo chi siamo ma anche in chi crediamo. Un cristiano, infatti, lo si dovrebbe riconoscere da quello che dice e che fa non solo quando è in chiesa ma soprattutto quando è per strada o nei luoghi che frequenta.

Essere amabili non è semplicemente una questione di buona educazione. In fondo tutti, anche i non credenti, possono esprimere attraverso parole e gesti la loro amabilità. Tuttavia per noi cristiani la delicatezza non è una scelta da applicare a seconda dei casi ma un vero e proprio stile di vita che deve permeare sempre di più le nostre relazioni, la nostra spiritualità, il nostro modo di pensare e agire. Ci mettiamo, allora, alla scuola del Maestro Gesù e cerchiamo di mettere in pratica le cose che abbiamo imparato, ricevuto, ascoltato da Lui.

La delicatezza delle parole e dei gesti che Gesù usa per entrare nella vita e nel cuore di chi incontra è disarmante. Pensate all’intimità del dialogo con la Samaritana o a tutte quelle volte che tocca i malati per guarirli dalle loro infermità. Le sue parole o i suoi gesti non mettono mai in evidenza il limite dell’altro ma fanno sì che ognuno possa riscoprire le sue potenzialità, possa recuperare la sua dignità ma, cosa più importante, possa sentirsi amato da Dio. Ecco da dove nasce la nostra amabilità: da essere amati per primi da Dio. Solo chi si sente veramente amato si sente anche portato ad amare. Forse il fatto che oggi la delicatezza sia quasi scomparsa dal nostro stile di vita dipende anche dal non percepirci più come persone amate davvero. Agli occhi del mondo valiamo per quanto produciamo; invece vorremmo solo essere amati per quello che siamo. Non si tratta di sentimentalismo ma il sentirsi amati è il primo passo per superare il ripiegamento su se stessi, per uscire da quell’egocentrismo che uccide ogni tipo di relazione, anche quella con Dio. La delicatezza può essere dunque un modo per scoprirsi amati e capaci di amare, a cominciare dalle nostre famiglie. Quanto è importante riscoprire la delicatezza delle parole e dei gesti fra moglie e marito, fra figli e genitori, fra giovani e anziani. Si tratta di una “scuola di sensibilità”, come la chiama Papa Francesco, grazie alla quale impariamo che l’amore non opera in maniera rude, non agisce in modo scortese e soprattutto detesta far soffrire l’altro. Essere amabili in famiglia vuol dire non soffermarsi molto sui limiti dell’altro ma imitare l’amore paziente di Dio e guardare il coniuge o il figlio con il suo stesso sguardo.

«La vostra amabilità sia nota a tutti» chiede San Paolo ai Filippesi e a tutti noi oggi. Affinché questo sia possibile, mi permetto di suggerire alcuni “esercizi di delicatezza” che possono ritornare utili per riversare nelle nostre case e nel mondo l’amore che abbiamo ricevuto da Dio.

  • In famiglia non abbiate paura di mostrare i vostri sentimenti. Con parole e gesti, moglie e marito manifestino il loro reciproco amore senza temere di essere infantili; così come i figli non abbiano paura di sembrare immaturi se ogni tanto dicono ai genitori un “ti voglio bene” rubando un bacio come quando erano piccoli. Una carezza, un abbraccio o una sorpresa possono essere gesti che fanno sentire chi li riceve amato e chi li compie capace di donare ancora amore.
  • Nella relazione con il prossimo praticate atti di delicatezza, di premura disinteressata, che rinnovino la fiducia e il rispetto. L’amore amabile genera vincoli, coltiva legami perciò non lasciatevi andare a parole fuori luogo, magari commentando qualche post sui social.
  • L’ultimo esercizio lo si fa qui, in questo Santuario. Ogni qual volta volete apprendere qualcosa in più sulla delicatezza oppure avete bisogno di riscoprirvi amati, mettetevi in contemplazione di questa meravigliosa icona della Vergine Maria. C’è una profonda delicatezza nel modo con il quale Maria da un lato offre la corona del rosario e dall’altro stringe il bambino Gesù; così come è delicato il suo volto di Madre che ti legge negli occhi e abbassa lo sguardo mentre ti sorride: è quello stesso sguardo con il quale Dio vede il nostro cuore.

Carissimi, impegniamoci allora alla scuola di Gesù e Maria ad essere cristiani amabili e capaci di amare attraverso parole e gesti semplici ma significativi. So che può sembrare difficile ma non scoraggiamoci perché nessun atto di delicatezza, per piccolo che sia, è mai veramente sprecato.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

Una risposta a "Esercizi di delicatezza"

  1. Grazie don Ivan, i suoi consigli sono preziosi. Non vedo l’ora di poter tornare a contemplare il volto dolcissimo della Madonna di  Pompei Buona serata Marilena Iacomino

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