Esisteva il crimine contro l’umanità, una delle cose più infamanti e orrende della storia. Da quando, invece, abbiamo reso l’umanità un crimine, non si processano più dittatori spietati, militari sanguinari, fascisti, nazisti o razzisti in grande scala, ma i capitani delle navi ONG, i capi missioni umanitarie, i volontari che assistono bambini, donne e uomini in pericolo di vita.

Siamo davanti ad uno stravolgimento della realtà che dovrebbe inquietare ma del quale molti ne sono protagonisti inconsapevoli, alimentando con la loro paura uno scenario creato ad arte per farci sentire tutti in pericolo. Ma che, dati alla mano, in realtà non esiste.

Oggi è arrivato l’ultimo atto di questa ignobile macchinazione.

Con la decisione di schierare le navi della Marina Militare per difendere i porti da questa nuova tipologia di “criminali”, di fatto l’Italia ha dichiarato guerra contro l’umanità, alleandosi con il cinismo e l’odio e arruolando la xenofobia, che da sempre alimenta consensi.

Combattiamo contro gli ultimi della terra, considerandoli pacchi indesiderati, mercanteggiandoli con gli altri Paesi e usandoli per ridisegnare gli equilibri di forza internazionali e il consenso elettorale interno.

«Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; sono gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea. Essi sono solo alcuni degli ultimi che Gesù ci chiede di amare e rialzare. […] Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie! “Non si tratta solo di migranti!”, nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata»

Papa Francesco durante l’omelia della Santa Messa per i migranti

Ecco contro quale potente nemico abbiamo iniziato una guerra per evitare un’invasione.
Ma, ancora una volta dimentichiamo la nostra storia. I confini nazionali che oggi difendiamo con i denti, sono nati proprio dall’unione delle pluralità esistenti, perché nel nostro Paese la diversità è sempre stata un valore e non un discrimine. Inoltre l’Italia ha sempre iniziato le guerre dalla parte sbagliata della storia ma, a quanto pare, non siamo bravi ad imparare dagli errori del passato.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

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