Estratto dal mio libro “Alla Madonna serve un Avvocato”  delle edizioni Shalom.

Donna di grande finezza spirituale, Caterina Volpicelli ebbe l’intelligenza di intuire, in anni difficili, la necessità di vivere i valori spirituali in un modo nuovo e l’urgenza di un rinnovato modello di vita religiosa. La sua appassionata aspirazione a riportare a Dio quanti si erano allontanati dalla Chiesa, le fece incontrare questo giovane studente pugliese che cercava di rimettere ordine nella sua vita interiore. Bartolo incontrò per la prima volta la Volpicelli a casa del marchese Francesco Imperiali, sposo di una delle sorelle di Caterina, Maria Clementina. Lui stesso riporterà la narrazione dell’incontro nella deposizione al suo processo canonico:

Una giovane Caterina Volpicelli

«Io frequentavo da giovane la casa del mio amico Marchese Francesco Imperiali che aveva sposato la sorella di Caterina Volpicelli, la quale abitava nello stesso palazzo Volpicelli a Port’Alba. Un giorno salendo per le scale per andare dal mio amico, incontrai una Signorina accompagnata da una cameriera, io in verità fui preso dall’aspetto e dal portamento di quella giovane. La mia impressione fu motivata dal fatto che in quel tempo, cioè verso il 1864, a Napoli le donne vestivano con lusso e con moda straordinaria cioè abiti con gonne gonfie e tutti fiorati, pieghe ed altro; invece la giovane che incontrai per le scale, indossava un abito molto attaccato senza cerchio e senza strascico né fiorini; io ripeto fui molto preso da quella grande modestia e semplicità di vestire. Mosso da curiosità dimandai chi mai fosse. E la cameriera soggiunse: è la figlia del proprietario, la Signorina Caterina Volpicelli, e vedendo la mia ammirazione per quella giovane mi fece segno di zittire aggiungendo queste parole: ella è una santa».

Bartolo Longo con gli Orfani e i Figli dei carcerati

Il giovane Bartolo aveva messo gli occhi su Caterina senza sapere che era stata lei per prima a mettere gli occhi di Dio su di lui.
In quel periodo Caterina era impegnata a diffondere la devozione al Sacro Cuore a partire dalla sua parrocchia di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta. Era solita organizzare un triduo in preparazione alla festa del Sacro Cuore e nel 1863 affidò la predicazione al p. Carlo Rossi, lo stesso padre che il marchese Imperiali, di intesa con la Volpicelli, suggerì per un colloquio spirituale al suo amico Bartolo, ancora vittima dello spiritismo. Purtroppo tale colloquio non ebbe l’esito sperato perché, come dirà successivamente l’Avvocato, «il Signore non credeva essere quello il momento opportuno per far risaltare la sua grande misericordia». Tuttavia l’iniziativa del marchese Imperiali garantì un primo contatto spirituale tra Caterina e il giovane Bartolo, il quale si convinse che

«questa [la Volpicelli] forse prese a cuore la mia conversione e mi mandò la così detta medaglia miracolosa della Madonna del Sacro Cuore a mezzo della sorella Clementina e poiché io mi trovavo in quella lotta di voler aborrire l’errore dello spiritismo con il desiderio di volermi fare la Comunione, l’accettai con piacere e d’allora in poi la portai sempre sulla mia persona».

  • Molto altro ancora ci sarebbe da dire sul rapporto fra Santa Caterina Volpicelli e il Beato Bartolo Longo, come, ad esempio, che la santa napoletana fu il tramite per l’avvocato pugliese nella conoscenza della contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco. Senza questa conoscenza Bartolo non avrebbe mai iniziato la costruzione della
    Nuova Pompei della quale, successivamente, la Contessa diventerà cofondatrice. Per questo e altri aspetti rimando anche al mio libro “
    Caro amico santo ti scrivo…” delle edizioni San Paolo.
Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

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