I DOMENICA DI AVVENTO /C

Dal Vangelo secondo Luca (21,25-28.34-36)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

cover avvento

Iniziamo oggi il cammino di Avvento, un tempo durante il quale la Chiesa ci suggerisce di leggere, ascoltare e meditare maggiormente la Parola di Dio, preparandoci, così, ad accogliere il Verbo fatto carne.

Ogni volta che intraprendiamo un cammino, dobbiamo decidere cosa portare con noi e cosa lasciare. Per questo motivo, la prima cosa che potremmo portare con noi in questo Avvento – e sempre – è il Vangelo. Ho un’amica che lavora a Milano e l’altro giorno, mentre era in metropolitana, mi ha inviato la foto di un passeggero che pregava il Rosario. Questa cosa l’ha colpita talmente da decidere di condividerla con me. Allora riflettevo: ogni luogo può essere adatto per dedicare un po’ del nostro preziosissimo tempo all’incontro con il Signore, attraverso la preghiera o la meditazione della Sua Parola. Allo stesso tempo ogni luogo può diventare un luogo “sacro” dove, attraverso la nostra testimonianza, gli altri avvertono la presenza di Dio. D’altronde Gesù è nato in un luogo qualsiasi, in una grotta, non ha aspettato il momento e il luogo giusto. Che bello sarebbe se iniziassimo a portare con noi il Vangelo e lo leggessimo in quei tempi e luoghi morti della nostra giornata, trasformandoli in occasioni e scenari di vita nuova. Per farlo, possiamo usare anche il cellulare: oggi ci sono tante app che propongono non solo la lettura ma anche la meditazione della Parola del giorno. Magari al posto di condividere fake news, potremmo diffondere la Buona Notizia.

Ma qual è questa Buona Notizia?
Dio ci ama. Di un amore profondo, assoluto, vivificante. Quella del Signore con l’umanità non è una relazione a distanza, una passione momentanea o, come direbbero i nostri ragazzi, una “storia”. Al contrario, Dio entra nella nostra storia, decide di incarnarsi, di toccare da vicino e farsi toccare dall’uomo. Ma non si tratta di una semplice prossimità, come quando diciamo ti sono vicino, ma di compassione, cioè di una volontà precisa di condividere in tutto la realtà umana, fuorché nel peccato. Questa voglia di Dio di incontraci per donarci il suo amore, non solo cambia la storia dell’umanità ma soprattutto la nostra storia personale. Una storia fatta di alti e bassi, di forza e debolezza, di scelte e delusioni. La nostra storia, unica ed intima. È quella che Dio viene ad abitare.

Vieni Gesù, lo pregheremo più volte in questo tempo di Avvento ma dobbiamo davvero decidere di accoglierlo nella nostra vita, di fargli spazio dentro la nostra storia per permettergli di dare alla nostra esistenza un senso nuovo, una nuova possibilità. L’invito di Gesù nel Vangelo di oggi a non appesantire il cuore va proprio in questa direzione. Ci sono tante cose o situazioni che rendono pesante la nostra vita. Lungo il cammino dell’Avvento saremo chiamati a scegliere fra quello che ci permette di camminare spediti lungo il sentiero della luce e quello che, invece, rende il nostro passo affaticato, allungando il viaggio della notte e allontanando sempre di più la meta finale: la felicità.
Non appesantire il cuore, allora, non significa prendere la vita a cuor leggero ma saper dare il giusto peso alle persone e alle cose. Fidatevi solo di quelli che vi indicano mete alte, che vi insegnano a volare e non di quelli che vi atterrano. I magi non si fideranno dei re della terra ma guarderanno in alto per seguire il cielo.
Questo cammino di Avvento sia per noi proprio così: con i piedi per terra e lo sguardo al cielo. Consapevoli della nostra umanità e impegnati nelle cose di questo mondo, ma convinti che Gesù viene in mezzo a noi per condurci in alto, per rialzarci, per farci scoprire la bellezza che ci portiamo dentro e la grandezza alla quale siamo chiamati.

In questo Tempo di Avvento, allora, guidati dallo Spirito Santo e dalla Parola, possiate fare spazio al Signore che viene. Alleggerite il vostro cuore da tutto quello che lo fa piccolo e pesante, aiutando anche gli altri a fare altrettanto. L’Avvento non sia solo un tempo cronologico che ci separa dal Natale ma soprattutto un tempo di grazia per fare scelte importanti, per recuperare le forze interiori, per salvare relazioni, per cambiare una volta per tutte. Me stesso e la storia.

Buon cammino di Avvento, insieme.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

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