Una delle devozioni che si diffuse maggiormente nell’Ottocento, anche grazie al sostegno dei papi, fu quella a San Giuseppe. Bartolo Longo, che aveva fin dall’inizio posto il Santuario di Pompei e l’Orfanotrofio sotto la protezione del Patriarca, nel 1889 decise di dedicare a San Giuseppe uno degli altari laterali del Santuario – recentemente restaurato – come ringraziamento per la guarigione di Giovanna De Fusco, figlia della Contessa Marianna De Fusco, cofondatrice del Santuario e delle Opere di Carità di Pompei.

Inoltre, per renderne perpetuo il culto in Santuario ed essendo San Giuseppe patrono della “buona morte”, istituì la Pia Unione per gli agonizzanti alla quale si iscrisse per primo Papa Leone XIII.

Lo stesso Pontefice invitò la Chiesa universale a dedicare il mese di marzo in onore di San Giuseppe e così Bartolo Longo, senza farselo ripetere due volte, raccolse tutte le preghiere e i pensieri più belli dedicati al Santo in un volume dal titolo Il mese di marzo in onore di San Giuseppe, che, ovviamente, andò subito a ruba. Fra i consigli dati ai devoti c’è anche quello di «fare la Santa Comunione» ogni mercoledì, – in quel periodo non era usanza fare la Comunione tutti i giorni – di partecipare alla Messa ogni giorno e dare qualche elemosina «ora ad un fanciullo, ora ad una povera madre, talvolta ad un povero vecchio, in onore della Sacra Famiglia». Come si vede, l’Avvocato pompeiano non perdeva occasione per suggerire di unire alla preghiera l’azione e in special modo la carità verso il prossimo.

13096008_869762093153375_4059958454069503909_nUna delle cinque Comunità parrocchiali di Pompei è dedicata a San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria, così come in un piccolo corridoio del Santuario c’è un’edicola dedicata a San Giuseppe. Si tratta di un luogo defilato così come è stato in vita il padre putativo di Cristo, ma proprio per questo ogni giorno ci sono diverse persone che con semplicità si affidano al Santo con le parole del Beato Bartolo Longo.

O potentissimo Patrono della Chiesa Universale,
oh mio fedele Avvocato, San Giuseppe, io ti saluto
e ti proclamo, fra tutti i Santi il più giusto, il più candido, il più conforme al cuore di Dio,
ombra del divin Padre sulla terra,
vergine Sposo dell’Immacolata Sposa dello Spirito Santo.
Per ineffabile provvidenza sei stato dichiarato
singolare Protettore e Custode del Santuario di Pompei,
dove, accanto al trono della Regina del Rosario, sorge un altare in tuo onore.
Sii per me un vero Padre.
Poni sotto la tua particolare protezione il Santuario della Vergine tua Sposa,
le opere che coronano il tempio di Maria nella sua Valle prediletta e tutti i devoti.
Proteggi il Papa, proteggi la Chiesa, proteggi gli associati sparsi nel mondo, proteggi i sacerdoti, le Figlie del Rosario di Pompei e le Vergini consacrate.
Per quel singolare privilegio che avesti,
di finir la vita tra le braccia di Gesù, assistito da Maria,
ottienimi una morte santa e fa che io, da te sorretto,
abbracciato a Gesù e confortato dallo sguardo dolcissimo di Maria,
lasci questa terra di esilio ripetendo i santissimi nomi della tua famiglia.

Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

2 risposte a "Pompei e San Giuseppe"

  1. La pia unione per gli agonizzanti a Pompei esiste ancora? O bisogna ormai solo riferirsi alla pia unione del transito che ha sede a San Giuseppe al Trionfale a Roma?

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