XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (clicca qui per leggere il Vangelo di oggi)

In quel grande campo che è la nostra vita è stato seminato tanto Bene. Abbiamo ricevuto talenti e doni immensi come quelli di una famiglia, degli amici, dell’amore delle persone a noi care. Ma succede pure che in mezzo al grano venga seminata anche la zizzania, il Male. Ci sono le difficoltà, le delusioni, i compromessi, le ingiustizie, tanta cattiveria. C’è poi quel Male puro che sembra attanagliare la nostra epoca e che non ci permette più di vivere sereni.

In questo grande campo che è la nostra vita crescono insieme grano e zizzania, Bene e Male, e non può che essere così. “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”, un modo più elegante di tradurre la solita domanda: “Signore perché permetti il Male?”. Ma gli occhi dei servi sono diversi dagli occhi del padrone. I servi danno più importanza alla zizzania, “vuoi che andiamo a raccoglierla?”, mentre il padrone si preoccupa del grano: “No, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano”. E il rischio c’è. Se, infatti, ci abituiamo a vedere solo il male non sapremo più riconoscere il bene, facendo di tutta l’erba un fascio. Ma Dio, invece, sa distinguere. In me, in te, in ciascuno di noi non vede quello che c’è di male, ma salva solo il bene e fa in modo che porti frutto.
“Noi non siamo i nostri difetti, ma le nostre maturazioni”. Troppe volte ci abbattiamo vedendo solo il male che c’è in noi, solo i nostri fallimenti. Ci lasciamo deprimere da periodi dove sembra che nulla vada per il verso giusto, convincendoci che tutta la nostra vita sia sbagliata. Invece la parabola di oggi ci insegna ad avere pazienza, una dote che è quasi del tutta scomparsa nell’era delle connessioni veloci. Ci vuole quella pazienza del seminatore, capace di aspettare che il seme cresca e porti frutto, anche in mezzo alle difficoltà, alle intemperie, anche se circondato dalla zizzania. Poi arriverà il tempo della mietitura e le spighe sapranno distinguersi dalla gramigna, che invece sarà raccolta in fasce e bruciata.
Ma devi aspettare.

Nel frattempo continua a coltivare il bene che hai dentro senza temere il male che hai intorno. Puoi combatterlo se vuoi, ma attento a non confonderti o mischiarti con esso. Conviene non concedergli terreno dove attecchire. Per il resto fidati del Seminatore. Lui sa riconoscere il bene e, a tempo opportuno, quando sarà maturo, verrà a raccoglierlo.
E sarà festa grande!

Buon cammino, insieme.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

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