Sono i nostri sacerdoti – quelli amabili, quelli brontoloni, quelli distaccati, quelli apparentemente con poco senso pratico, quelli deboli, quelli feriti… insomma, avete capito il concetto – che ci portano i sacramenti salvifici della Santa Madre Chiesa, e senza di loro noi laici non avremmo accesso a queste grazie soprannaturali e sorprendenti. E allora non importa quali possano essere le nostre lamentele o quanto le riteniamo legittime – iniziamo con un grande “Grazie” ai nostri sacerdoti.
Riconosciamo che a volte si “lotta” con il proprio parroco per un motivo o per l’altro, ma ci sforziamo di pregare e di amare in ogni caso. Questo post non è una critica né dei sacerdoti né dei parrocchiani, ma un promemoria di quanto i nostri sacerdoti abbiano bisogno di sostegno e un incoraggiamento a costruire parrocchie forti, vibranti ed entusiaste. Ecco 6 suggerimenti su come sostenere e incoraggiare al meglio i nostri parroci.
1. Pregate sempre per il vostro parroco
Spesso chiediamo ai nostri sacerdoti di pregare per noi, ma non dimentichiamo di quanto hanno bisogno anche loro delle nostre preghiere, in modo regolare e senza riserve. Una delle nostre autrici ha spiegato: “La mia sorellanza spirituale al college una volta ha offerto ai frati un bouquet spirituale, e loro l’hanno adorato e hanno pianto di gioia. Anziché offrire a qualcuno un po’ di fiori, offri un po’ di preghiere”. E allora, come dono speciale, potreste offrire anche voi al vostro sacerdote un bouquet spirituale, una raccolta di preghiere, rosari o Messe per le sue intenzioni. Potete anche andare oltre ed essere più originali: “A volte diciamo di scriverli su carta decorata o con dei fiori, ma in genere si usa un biglietto in cui scriviamo che abbiamo offerto un rosario o una corsa di tre chilometri per una persona o un’intenzione”.
2. Cercate il bene, anche quando è difficile da trovare
Nessuno può amare tutti per tutto il tempo, e potranno esserci dei periodi in cui avrete un parroco con cui non siete molto in sintonia. Ha comunque bisogno del vostro sostegno e del vostro amore. Un’altra autrice spiega: “Cercate di comprendere il vostro sacerdote e il motivo per cui Dio l’ha messo lì con voi. Quando ho cambiato parroco per la prima volta e le omelie non erano assolutamente ispiratrici come quelle del sacerdote precedente, mi sono accorta che questo nuovo parroco aveva una conoscenza incredibile delle Scritture e di tutto il contesto storico. E allora, anche se forse non era quello che pensavo di volere, ho imparato moltissimo da ciò che offriva, e Dio lo ha usato per aprirmi tutta la dinamica della Scrittura che avevo in qualche modo trascurato”.
3. Imparate sulla Messa
Se vogliamo davvero sostenere i nostri sacerdoti, promuovere le vocazioni e costruire le nostre parrocchie, dobbiamo pensare alle nostre responsabilità nei confronti della nostra fede e di come la viviamo nella vita quotidiana. Potremmo fare di più per capire quegli insegnamenti della Chiesa che possiamo non amare o con cui lottiamo? Cerchiamo davvero di conoscere di più la nostra fede o ci limitiamo a comparire la domenica per poi sparire di nuovo? Capiamo la Messa e perché siamo lì e cosa sta accadendo? Ci sono molti modi per farlo. Libri, podcast, video e blog possono essere sempre un modo agevole per accedere a cosa sta accadendo durante la Messa e comprenderlo. Una maggiore comprensione della Messa porta a sperimentarla in modo più profondo, e permette al sacerdote di guidare una congregazione più docile, disposta ad ascoltare e a partecipare attivamente nel modo giusto. I ruoli e i rapporti corretti creano armonia.
4. Non alienatelo
Va detto che cercare di sostenere il nostro parroco non significa adularlo o metterlo su un piedistallo. Il ruolo del sacerdote merita il massimo rispetto visto agisce in persona Christi, ma senza valicare confini importanti possiamo anche essere calorosi e inclusivi con lui, condividendo gioie e dolori, umorismo e scherzi, assicurandoci di ricordare le date importanti della sua vita, come il compleanno e la data dell’ordinazione, e forse invitandolo a cena o qualcosa di simile.
5. Ispiratelo
È un aspetto molto importante. È un processo a due sensi tra noi e il nostro parroco. Anziché lamentarsi per il fatto di avere un parroco poco brillante o anelare a quel sacerdote straordinario dell’altra parrocchia che si conosce, compiamo ogni sforzo per impegnarci con quello che sta lì davanti a noi nella nostra parrocchia. Troviamo il tempo per andare in chiesa al di là della Messa domenicale. Andiamo all’adorazione, frequentiamo gli “extra” proposti dalla nostra parrocchia. L’adorazione e la confessione sono preziose. Sono il tipo di cose che mancano se poi non ci sono più. Non datele mai per scontate.
6. Sfidate il vostro parroco
Siate dei parrocchiani che lo ispirano ad essere un sacerdote migliore. Non intendo ovviamente che dobbiate tormentarlo o fargli la paternale, ma impegnatevi nei suoi confronti, fategli sapere se la sua omelia vi ha ispirati o se volete sentir parlare di più di qualcosa in particolare. Aiutatelo a sapere che il lavoro che sta svolgendo è apprezzato e che le sue parole non entrano da un orecchio per poi uscire subito dall’altro. Sappiamo che in alcuni luoghi la frequentazione della Messa sta diminuendo molto, anche se altrove aumenta. Nei luoghi in cui aumenta c’è un atteggiamento di passione e reverenza, non tiepido. Se non amate il rumore e chiacchierare nei banchi prima dell’inizio della Messa, chiedete al vostro parroco di favorire un’atmosfera silenziosa e di preghiera prima dell’inizio della celebrazione. Se pensate che la musica potrebbe essere più edificante, offrite i vostri talenti per realizzare qualcosa di meglio. Se non vi piace lo sfondo dietro l’altare, offritevi di donare qualcosa di bello. Se vedete che ci sono giovani/anziani/persone sole e nessuno li aiuta, avviate un gruppo. Fatelo con attenzione, tatto e rispetto, ma fatelo! In questo modo, la parrocchia può “costruire” il sacerdote e il sacerdote costruisce la parrocchia.
Preghiera per i sacerdoti
Dio amabile e amorevole, ti ringraziamo per il dono dei nostri sacerdoti.
Attraverso di loro, sperimentiamo la tua presenza nei sacramenti.
Aiuta i nostri sacerdoti ad essere forti nella loro vocazione.
Infiamma il loro animo d’amore per il tuo popolo.
Dona loro la saggezza, la comprensione e la forza di cui hanno bisogno per seguire le orme di Gesù.
Ispirali con la visione del tuo Regno.
Dona loro le parole di cui hanno bisogno per diffondere il Vangelo.
Permetti loro di sperimentare la gioia nel loro ministero.
Aiutali a diventare strumenti della tua grazia divina.
Te lo chiediamo per Gesù Cristo, che vive e regna come nostro Eterno Sacerdote.
Amen.
fonte: ACS Italia
Caro Don Ivan, questo tuo articolo arriva a fagiolo.
Ho una mancanza di sintonia con il sacerdote che e’ diventato guida negli ultimi anni.
Ma da qualche mese, qualcosa e’ cambiato. Sarà che e’ stato trasferito in un’altra parrocchia o sarà che il tempo con lui e’ finito.
Sono stata anche a trovarlo, sia durante la messa sia durante attività extra; in più, ci scambiamo pensieri via whatsapp. O meglio: Sono più io che lo interrogo spesso sul mio cammino e, quando non risponde, ci rimango male. Ho avuto modo di chiarire anche questo ma non riesco a tornare da lui. Negli ultimi tempi ho cercato qualcun altro, ma anche in questo caso, anche se mi hanno dato una mano, non riesco a “decidermi”.
Tra l’altro, ho anche cambiato parrocchia e ho scoperto che questo nuovo sacerdote mi piace e stavo accarezzando l’idea di rivolgermi a lui, ma tra timidezza e paura di disturbare, non ho fatto nulla.
E a volte penso che non ci sia bisogno di un sacerdote perché mi basta la preghiera e la lettura della Bibbia; altre che invece ne avrei bisogno, eccome, dato che “puntualmente” mi perdo ma ho il “vizio”, poi, di diventare scrupolosa e cercare troppo spesso il sacerdote.
La mia domanda è: Cosa dovrei fare? O meglio, cosa mi sta succedendo? Come riconoscere il sacerdote “giusto”? Ho anche pensato di non avere più una guida fissa, ma di rivolgermi a chi capita.
Tu che ne pensi?
PS scusami per aver stressato anche te!
Dio ti benedica sempre!
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Ciao carissima e scusami per il ritardo, ma solo ora ho letto il tuo commento. la scelta del sacerdote è un po’ come la scelta del medico: ti deve esprimere fiducia. Proprio come il medico ognuno di noi ha la sua “specializzazione”: potrai trovare quello esperto in liturgia, o in Sacra Scrittura; il moralista o il pastoralista; quello che porta nel suo ministero sacerdotale il suo bagaglio di vita precedente. Tuttavia il nostro compito non è quello di affascinare i fedeli a partire dalla nostra persona, ma quello di farli affascinare da Cristo attraverso le nostre vite sacerdotali. Per cui la scelta spetta a te ma il criterio deve essere questo: l’amicizia con questo sacerdote mi porta sempre a Gesù, mi fa crescere nella fede? Buona Domenica!
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Ciao, don Ivan!
Grazie! Sei sempre disponibile e trovi sempre le parole giuste! Ti posso dire che nel mio Cammino ho incontrato vari tipi di sacerdote, ognuno con una sua “peculiarità”. E, ognuno mi ha aiutata!
Ma hai ragione: la domanda più importante è quella che mi consigli tu!
Sarà per questo che ho lasciato stare il sacerdote che mi seguiva anni fa, perché mi ero resa conto che mi sviava. L’ho perdonato e, quando capita di incontrarlo, lo saluto ma so che il “nostro tempo” insieme è finito.
Invece, ieri, il sacerdote che mi segue da un pò e sul quale ho avuto dubbi ultimamente mi ha sorpresa: mi ha invitata ad un incontro di preghiera con canti e testimonianze ed è stato un pomeriggio bellissimo! Ho scoperto un altro modo di andare a “messa”, partecipando ad attività extra parrocchiali! 🙂
Farò tesoro del tuo consiglio e mi farò guidare dallo Spirito Santo!
Grazie ancora!
Un abbraccio!
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