Lo avevo capito appena era entrata.
Dai capelli fuori posto e dal poco trucco, era evidente che Lisa aveva litigato con il fidanzato. E ora i particolari in esclusiva di questa nuova tragedia toccavano a me.. Fin dai tempi del liceo sono la sua spugna preferita!
«Ti rendi conto? Adesso se n’è uscito con i suoi spazi, con il fiato sul collo, del..».
Era iniziato il primo atto. E io, da brava spettatrice, ero lì a guardare ed ascoltare in silenzio.
Era sempre stata così Lisa: cuore da bambina e mente da donna. Si stupisce di tutto e si innamora di tutti, ma poi ha per forza bisogno di una logica, la sua. Sempre alla ricerca dell’uomo giusto, di quello perfetto.
Ma dove sta scritto che l’altro deve essere perfetto? Che grande stupidaggine quella di “abbiamo un sacco di cose in comune”, “ci piacciono le stesse cose”… Che noia!
Cioè con 7 miliardi di possibilità ti vai scegliere proprio quello uguale a te? E non hai mai pensato che hai perso 6 miliardi e 999.999 possibilità di conoscere un nuovo mondo? Qualcuno che non ti faccia vedere quello che già sai ma che ti faccia scoprire quello che ancora non sei.
L’uomo perfetto è una fregatura! Lo vorremmo acquistare all’Ikea: tutto preciso, tutto che va al suo posto, tutto che combacia; così da montarcelo secondo le nostre istruzioni…
Comincia, invece, a cercare l’imperfezione, brama l’incompletezza, lasciati affascinare dal diverso. Cerca una metà e non un doppione, chi ti completa e non chi ti imita.
Io credo che scoprirsi un po’ alla volta senza dare mai niente per scontato è il segreto di una bella storia di cui non si conosce mai la fine. Diversamente si prende solo la polvere sugli scaffali della vita. Corteggiarsi ancora per conquistarsi ogni volta, rubare un bacio con la stessa intraprendenza e timore del primo, svegliarsi accanto ogni giorno senza mai abituarsi, viaggiare insieme anche stando comodamente seduti nel divano in salotto.
Non bisogna essere perfetti per tutti. Basta essere speciali per qualcuno.
«Ma mi stai sentendo??».
Avrei voluto dirgli tutto quello che mi passava per la testa, ma sapevo che io ora ero quella che doveva solo ascoltare..
«Certo!». Stava iniziando il secondo atto.
MALAMMORE
di Fausto Corsetti
Tante volte ci siamo illusi, tante volte ci è sembrato di aver trovato la persona giusta. Poi, all’improvviso questa persona ha rivelato un altro volto: desideri che ci escludevano, progetti che non ci contemplavano, un passato che non conoscevamo…
L’amore allo stato nascente proietta sul suo oggetto tutte le perfezioni: scartando il buio, vede solo la luce; sordo alle dissonanze, ode solo le melodie che l’amato gli invia.
Ma, dopo le meraviglie dell’incantamento, accade che l’ideale si ridimensioni e che all’illusione faccia seguito la disillusione: il riconoscimento della realtà, relatività e fragilità di ogni relazione. Più difficile accettare la delusione, sopportare la catastrofica sfiducia nelle proprie capacità di valutare l’altro, di conoscere le proprie reazioni: “Non avevo capito niente…” si dice l’innamorato abbandonato, seduto sulle macerie del suo sogno d’amore. Sono molte le parole che si dicono. Poche quelle che si incarnano, mentre tutto ciò che conta accade nell’inevidenza di storie sepolte dalla ferialità e dalla vita che propone una sequenza di giorni che facilmente si assomigliano uno all’altro. Non si misura il dolore che cresce: lo si attraversa; lo si abita, mentre lo si lascia entrare in quelle stanze interiori dove troppo raramente si è capaci di appartarci per affrontare domande alle quali, soli, si è chiamati comunque a dare risposta.
Quasi tutti abbiano sofferto per un amore troppo presto finito…
Quando i fallimenti si susseguono, però, qualche cosa dentro si frantuma e il cuore, come un vaso incrinato, non riesce più a contenere un nuovo versamento d’innamoramento. La mente cerca di indurlo ad accettarlo ma, nonostante tutto, continua a emergere un senso di alienazione, di perturbante “non familiarità”. Il cuore potrebbe essersi irrigidito, oppure l’altro potrebbe essere così roccioso da rendere impossibile rimodellarsi a vicenda.
L’amore richiede che due esseri si fondano fino a generare un’inedita presenza nel mondo, una terza persona che ingloba l’io e il tu. Se questa fusione non accade scende l’ombra, si incunea il gelo dell’estraneità.
C’è nell’amore una componente di ignoto, un’oncia di mistero, un margine di rischio che nulla potrà mai dissolvere. E forse sono proprio questi elementi che rendono l’avventura d’amore coinvolgente, affascinante, irrinunciabile, indimenticabile.
Siamo chiamati a giocare con il tempo e con la vita per il gusto di vivere, di amare, di essere amati. Siamo invitati al tavolo delle cose che crescono piano piano, della vita che si concede giorno per giorno. Siamo in viaggio, sempre e di nuovo, alla scoperta delle cose del mondo, per capirle, alla ricerca di ogni incontro che ci rende vicini, intimi, compagni di un andare che favorisce condivisione e partecipazione. Nessuno è mai troppo distante.
C’è una profezia contenuta, anzi gelosamente custodita, nello scricchiolio di ogni zolla di terra che mal sopporta di lasciarsi calpestare: la speranza.
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