Quando andavamo a scuola, il giorno del compito in classe, il maestro ci dava due fogli: uno per la “brutta” e l’altro per la “bella”. Che casino sulla brutta! Quando stava per finire l’ora e il maestro ti diceva: “se non ce la fai consegnami solo la brutta”, rispondevamo sempre: “No. La brutta è disordinata, ci capisco solo io”.
Ancora oggi, di fronte al compito arduo della vita, a volte non ce la facciamo e ci sentiamo la brutta copia di quello che potremmo essere. Abbiamo un casino dentro! Ci teniamo stretti quel foglio stropicciato con tutti i nostri errori, con le cancellature e le parti riscritte della nostra storia. Una storia disordinata che solo noi possiamo capire e che non consegniamo agli altri per paura che l’idea che si sono fatti di noi prenda un brutto voto, squalificandoci ai loro occhi.
Eppure il Maestro si accontenta anche soltanto della brutta.
Lui sa leggere fra le righe del cuore e sopra le righe della vita. Va oltre le cancellature e non fa caso alla grafia con la quale abbiamo deciso di scrivere la nostra vita. A Lui interessa l’impegno che ci mettiamo a trasformare la brutta in bella. Ci valuta per quello che possiamo essere e non per quello che siamo.
Ecco perché, convincerci di essere sempre la brutta copia di noi stessi, ci fa dimenticare della bella persona che già siamo. Troppo spesso la bella la teniamo chiusa nello stesso cassetto dei sogni. Lì dove non serve.
Allora apriti! A Dio e agli altri. Apri il tuo cuore, libera i tuoi sogni, scatena la tua passione. Scrivi e riscrivi in continuazione la tua storia senza mai pensare di essere meno bravo degli altri, né di essere il migliore: impegnati piuttosto ogni giorno ad essere migliore di ieri. E non fregartene delle interrogazioni che ti faranno o dei voti che ti daranno. Ricordati che, all’esame finale, su una sola cosa saremo giudicati: l’Amore!
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