Se ne era andato così, all’improvviso.
«Ma io l’ho visto ieri», «Io c’ho parlato stamattina, stava bene!», «Ma quanti anni aveva?», «Così giovane!?». Solito rito. Ma effettivamente era davvero troppo giovane e si decise, perciò, di vederci chiaro.
Fu chiamato Filocardio, il massimo esperto in materia. Per lui non fu difficile appurare di cosa si trattasse. Gli furono chieste delle spiegazioni e lui, accarezzandosi la barba, non disdegnò l’invito. «Nella mia lunghissima carriera ho visto tanti Cuori fatti a pezzi, ma qui siamo di fronte ad un chiaro caso di pezzi fatti a Cuore. Questa è la causa della perdita del vostro giovane Cuore scrutato».
«Dicci meglio». Era riuscito ad incuriosire tutti.
E allora continuò, ancora piu solenne: «Si tratta di una forma particolare di atrofia. Vedete ci sono due modi per frantumare un Cuore. Il primo non dipende dal Cuorifero, (cioè il portatore di Cuore, per voi che leggete e non siete di qui), ed è il classico caso del Cuore fatto a pezzi da chi non ricambia l’Amore donato, da chi anzi lo delude o addirittura gli usa violenza. In questo caso il Cuorifero è parte offesa, passiva e, con molta pazienza, si può anche arrivare ad una guarigione.
Diverso è il caso dei pezzi fatti a Cuore. Qui il Cuorifero è parte attiva e per questo, molte volte, causa della sua stessa rovina. Si tratta della libera decisione di affidare un pezzo del proprio Cuore alla custodia di un altro. È un gesto antico, di estrema passione e profondo significato ma che va fatto con grande cautela. Infatti, più pezzi si donano più il Cuore si indebolisce. Inoltre, anche i custodi vanno scelti dopo un attento discernimento. C’è chi, donando segretamente un pezzo del suo Cuore, ha fecondato di nuova Vita il Cuore del custode scelto, oppure chi si è scambiato reciprocamente la custodia di un pezzo di Cuore.. I miei genitori..» E qui fece una breve pausa carica di commozione.
«Tuttavia – riprese – la scelta dei custodi è una questione di vita o di morte: se si affidano pezzi del proprio Cuore a chi non li merita o non ne ha cura, allora, un poco alla volta i pezzi muoiono, causando, successivamente, l’infarto di tutto il Cuore del donatore».
«Ti chedo scusa, o chiaro Filocardio, ma non posso esimermi dal chiedertelo: il Cuorifero, quando si accorge dell’errore, non può riprendere i suoi pezzi di Cuore e averne cura egli stesso?».
«Non può più, paziente Scrutacore. La Prima Legge del Cuore dice: “L’Amore è un dono e non un prestito”. Per cui non se ne può pretendere la restituzione. Ecco perché bisogna scegliere attentamente se e a chi affidare il proprio Cuore».
«Dunque, questo giovane Cuorifero ha peccato di leggerezza ed ingenuità condannando il suo Cuore alla morte?», concluse una voce d’eternità.
«Non esattamente, nostra Grazia. Questo giovane Cuore ha peccato di egoismo. Donando, infatti, pezzi di Cuore a custodi sbagliati ha pensato di comprare il loro Amore incondizionato. Ma la Seconda Legge del Cuore dice: “L’Amore è libero: nessuno lo trattiene e niente trattiene per sè”. Il suo Cuore è morto nel momento in cui ha voluto dimenticare che chi ama libera ed è libero solo chi ama davvero».
E in quello stesso momento, il paziente Scrutacore ricevette l’ordine di cercare sulla Terra un altro Cuorifero che potesse prendere fra gli Angeli il posto di futuro custode dell’Amore.