IV Domenica di Avvento

Ormai ci siamo!
Il fermento e la frenesia del Natale imminente si fa sentire come in cielo così in terra. Noi qui ci preoccupiamo degli ultimi regali mentre in cielo si preoccupano di organizzare al meglio l’evento che cambierà la storia degli uomini: la nascita del Figlio di Dio.
Nulla può essere lasciato al caso è tutti devono impegnarsi al massimo, in special modo gli angeli. Sembra quasi di vederli: alcuni impegnati a provare il Gloria in Excelsis Deo da cantare sulla grotta di Betlemme, altri a rifinire la stella cometa prima di farle iniziare il suo viaggio. Ma è agli Arcangeli che tocca il lavoro pesante, a Gabriele in particolare.

Ultimamente è un via vai continuo tra la terra e il cielo, ma oggi Gabriele sa che lo attende un viaggio speciale, che solo lui può compiere perché lui è la “Forza di Dio”. Eppure, quando il Capo gli ha comunicato la missione, gli sono certamente tremate le gambe: ottenere, da una giovane e semplice fanciulla della periferia del mondo, il consenso a divenire la Madre del Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo. Dall’esito della sua missione dipenderà la storia della salvezza, la storia di ogni uomo, la storia dell’Amore. Quale peso Dio ha caricato sulle ali di quest’angelo!
Appena sei mesi prima era stato da Zaccaria per annunciargli la nascita di Giovanni da Elisabetta, moglie ormai sterile. Gabriele aveva pensato di fare le cose per bene: come luogo sacro dove apparire aveva scelto il tempio (la chiesa) perché in fondo è là che ogni uomo si aspetta di vedere la forza di Dio; come momento della giornata non poteva che farlo nell’ora più solenne e cioè durante l’offerta dell’incenso quando sapeva di poter incontrare Zaccaria da solo. Doveva essere una missione semplice ma qualcosa andò storto. Zaccaria non credette subito alle parole di Gabriele e questo, costretto perfino a presentarsi, punì il vecchio sacerdote con il silenzio fino al giorno del parto della moglie Elisabetta.
È il silenzio dei cristiani quando non comprendono il progetto di Dio, quando dubitano dell’Amore. Non sanno che dire a se stessi o a chi attraversa un momento difficile.

Ora a Nazareth, però, Gabriele sa che non può permettersi errori e, infatti, cambia totalmente strategia. Innanzitutto il luogo della sua apparizione: non il tempio, non la parrocchia, non la confraternita, ma la casa. Sì proprio la modesta casa di Maria diventerà lo scenario perfetto per il più grande annuncio che Gabriele abbia mai fatto in tutta la sua carriera. E poi il momento: le faccende domestiche, la vita di tutti i giorni, l’ordinario che diventa l’occasione per lo straordinario, quasi a dire che se aspetti il momento giusto per incontrare Dio questo non verrà mai, perché tutti i giorni Dio ti incontra.
Ma il colpo di genio che rende la strategia, a mio avviso, vincente è questo: prima di annunciare a Maria di essere stata scelta da Dio per qualcosa di umanamente incomprensibile, Gabriele che fa? Sorride! “Rallegrati perché il Signore è con te!”
Noi ci saremmo morsi le labbra come all’interrogazione quando sapevamo le cose ma non sapevamo come dirle. E invece lui inizia sorridendo e invita Maria a gioire. Un genio!
Quanto sarebbe bello se in alcuni momenti della nostra vita i genitori, gli insegnanti o gli amici ci sorridessero prima di dirci cosa sia giusto o sbagliato fare, o semplicemente mentre ci ascoltano.
Gabriele sorride a Maria perché sa quanti sì nascono da un sorriso e quanti sorrisi nascono da un sì. Anche dal sorriso di Gabriele nasce il sì di Maria e dal sì di Maria nasce Gesù, il sorriso di Dio all’umanità.

I no, forse, cambiano la storia ma i sì certamente la fanno. E quelli accompagnati da un sorriso sono quelli più fecondi di speranza. Basti pensare al fidanzato che chiede alla fidanzata di sposarlo.

Vedere l’annunciazione dal punto di vista di Gabriele mi aiuta a comprendere che nulla è impossibile a Dio e nulla è impossibile a me se sorrido a Dio, se mi fido di Lui. Inoltre mi aiuta a ripensarmi con un messaggero di gioia: troppi musi lunghi tra i cristiani! Anche se non ho le ali, i capelli ricci biondi e gli occhi azzurri, ogni giorno posso essere un angelo semplicemente sorridendo a chi ne ha più bisogno o a chi incrocia la mia strada. E se mi chiederanno “che hai da sorridere?” risponderò “Rallegrati perché il Signore è con te!” e con te vuole fare grandi cose.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

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