Qualche giorno fa leggevo una citazione presa da un saggio di Leonardo Sciascia (scrittore, saggista, politico negli anni 50-60) che diceva così:

“Oggi si lavora per una giusta ripartizione delle ricchezze, un certo liberalismo sessuale, un alleviamento delle sofferenze terrene; ma si sta perdendo di vista l’anima, la morte, l’aldilà. Insomma la trascendenza. Se non si predica più quest’attesa di eternità, la religione finisce a somigliare ad un club umanitario.”

Tranne per la questione della ripartizione delle ricchezze (che oggi non mi sembra per niente giusta…), su tutto il resto non gli si può assolutamente dare torto, da qualsiasi punto di vista venga letto.

Allora mi domando: possiamo cambiare? Se tutto questo era chiaro già 50 anni fa e ancora oggi resta condivisibile, cosa possiamo fare per andare controcorrente, senza per questo essere considerati dei fanatici?

Ci penserò in questa Quaresima.

Posted by:don Ivan Licinio

Classe 1983, sacerdote della Prelatura territoriale di Pompei dal 2011. Attualmente Vice Rettore del Pontificio Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario e Incaricato del Servizio per la Pastorale Giovanile. Autore di diverse pubblicazioni, il mio ultimo libro è "Se anche la fede è tra le Stranger Things" - Una serie TV per ogni stagione della gioventù, edito da Effatà editrice.

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